bdsm
la mia vita con Luisa
di maktero
25.01.2023 |
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"Sembrò sodisfatta, ma continuò dicendo che voleva essere una padrona nei confronti dei maschi, anche se froci come me..."
Ho conosciuto Luisa tramite le mie conoscenze nel mondo depravato che frequento.Ci incontrammo all'aperto in un bar.
Facemmo una breve conversazione, Luisa sembrava molto pratica e decisa.
Sapeva delle mie capacità di depravata, ma ne voleva una prova.
Ci avviammo al parco con il suo cane al seguito.
Quando trovammo un sito appartato lei mi chiese di calarmi i pantaloni e mi infilò rapidamente un dito nel culo, sentendo la mia apertura me ne infilò due, poi tre che entravano facilmente,
Me li rigirò dentro, era una prova facile.
Tirate fuori le dita che risultarono sporche di merda me le fece leccare fino a ripulirgliere completamente.
Ci addentrammo ancora di più in una macchia del parco, mi ordinò di mettermi a quattro zampe e poi incitò il cane ad incularmi.
Quella bestia arrapata non vide l'ora e mi montò immediatamente.
Subii il suo frenetico inculamento eccitata per la situazione, di essere sodomizzata da un cane in parco pubblico in cui chuinque avrebbe potuto vedermi.
Chiesi a Luisa se potevo masturbarmi ma lei me lo proibì.
Terminati i comodi del cane Luisa dichiarò di essere contenta e potevamo andare a casa sua.
Io mi ricomposi, con il cazzo eretto e insoddisfatto.
Arrivammo a casa sua entrati nell'appartamento sentii un forte odore di cane.
Luisa mi disse di spogliarmi, lei fece altrettanto.
Oltre al cane di prima vide che alri due gravano per l'appartamento.
Una volta nudi, Luisa mi inivitò a sedermi per terra, lei fece altrettanto di fronte a me, mentre le bestie ci giravano attorno.
Luisa con degli ordini secchi gli allontanò, loro si misero da una parte mettendosi a cuccia.
Continuammo il discorso iniziato nel bar entrando nei dettagli.
In quella casa i tre cani, Tom, quello che mi aveva inculata nel parco, Bill e Jack erano i padroni.
Lei era la loro schiava, e si mi stava bene anch'io sarei diventata la loro sottomessa.
Io assentii.
Sembrò sodisfatta, ma continuò dicendo che voleva essere una padrona nei confronti dei maschi, anche se froci come me.
Assentii anche a questa proposta.
Mi presentò la nostra vita: in casa saremmo stati sempre nudi, entrambi, avremmo dovuto soddisfare le esigenze dei cani, i nostri padroni.
Lei poi avrebbe preteso da me la mia totale sottomissione.
Mi avrebbe sottoposta a torture fisiche ed umiliazioni.
Io ero entusiasta per le sue proposte ed eccitata il mio cazzo si stava indurendo.
Lei osservando il mio arrapamendo mi disse che era inutile chiedere se ero daccordo, era evidente!
Con un fischio chiamò i cani che si percipitarono attrono a noi, ne prese uno, non sò se Tom, Bill o Jack, ancora non avevo imparato a conoscerli.
Prese la testa di uno di quesi e lea avvicinò al mio cazzo, la sua lingua calda cominciò a leccarmi il pene, e poi Luisa spinse la testa del cane sul mio cazzo.
I denti del cane graffiavano la mia asta, ma la sua lingua viscida, la sua bocca calda mi davano piacere.
Dopo poche leccate arrivai sborrando nella bocca di quel cane che si allontanò immediatamente.
Luisa con un ordine perentorio allontanò anche gli altri che andarono a rifugiarsi nel loro angolo.
Lei mi disse che era stato un omaggio per il mio arrivo in casa, ma che non avrei dovuto farci la bocca, o meglio il cazzo, parole sue.
Mi disse che in casa i compiti sarebbero stati condivisi, cucina, pulizie sarebbero state suddivise.
Decise che adesso, arrivata l'ora di cena, io avrei dovuto preparare qualcosa da mangiare.
Una volta cenato saremmo andati a divertirci.
Io andai in cucina e con qualche difficoltà per trovare i vari alimenti riucii a mettere insieme una cena.
Notai che mentre cucinavo Luisa si stava divertendo con i cani.
Si faceva montare, gli spompinava, si masturbava.
Quando dissi che era pronto Luisa, a malincuore, allontanò i cani con i suoi ordini secchi.
A tavola, nudi, mangiammo.
Poi mi disse che dovevamo prepararci per la serata.
Ci facemmo una doccia, ci lavammo i denti, ci facemmo un clistere; non sò che idee aveva Luisa per la serata, ma le prospettive mi sembravano eccitanti.
Ci vestimo sommariamente, pantaloni senza mutande, una magliettina senza reggiseno per lei, niente scarpe scalzi.
Entrammo in macchina, io non osavo chiedere, dove saremmo andate.
Dopo circa mezz'ora arrivammo nel posteggio di un locale.
Scendemmo scalze avviandoci verso un ingresso laterale, dove Luisa incontrò qualcuno e chiese del gestore.
Questi si presentò dopo qualche minuto, Luisa disse che eravamo in due per il Glory Hole.
A quel punto capìì come sarebbe passata la serata.
Il tizio ci accompagnò in un corridoio, notai che c'era già una ragazza in ginocchio che stava spompinando un cazzo che usciva da un buco nella parete di fronte a lei.
Il tipo ci disse di spogliarci e di metterci in posizione di fronte ai buchi 3 e 4 come era scritto nella parete.
Ci svestimmo rapidamente e ci mettemmo in ginocchio davanti ai buchi indicati.
Il tizio aprì i buchi, che pima erano coperti da un setto.
Passarono alcuni minuti poi vidi uscire un cazzo mezzo moscio dal buco, lo presi subito in bocca e cominciai a spompinarlo.
Divenne subito duro nella mia bocca.
Con la coda dell'occhio vidi che anche Luisa si stava dedicando a deliziare un cazzo.
Mi concentrai con il mio e con movimenti di bocca e di lingua feci arrivare quel pene.
La sborra calda e dal sapore di uovo mi arrivò in bocca, ingoiai tutto masturbandomi.
Vidi che anche Luisa aveva provveduto a soddisfsare il suo cazzo, ma la vidi sputare le sua sborra a terra.
Vedendo quel bendidio a terra mi precipitai a succhiarlo dal pavimento.
Quando alzai la testa vidi lo sguardo di Luisa che mi guardava ammirato.
La serata continuò così con cazzi che spuntavano dal buco nel muro.
Ad un certo punto la ragazza presente al nostro arrivò si rivestì e se ne andò.
Più tardi arrivò un altro frocio che fù messo ad un buco.
Quel frocio mi eccitava aveva un fisico bellissimo.
E tra un cazzo ed un altro mi allontanavo dal mio buco per leccargli i capezzoli od il cazzo.
Lei apprezzava molto.
Riuscii a farlo arivare con un bel pompino e la sua sborra si aggiunse a quella che già avevo nello stomaco.
Poi lei si allontanò presto.
Ad un certo punto io e Luisa ci accorgemmo di averne avuto abbastananza.
Chiudemmo i buchi davanti a noi, ci rivestimmo e andammo a cercare il gestore.
Una volta trovato Luisa si fece dare i soldi per le ore che avevamo passato a succhiare cazzi.
Usciti dal locale salimmo in macchinna; Luisa disse che non era troppo tardi e potevamo divertici ancora.
Si avviò verso una strada dove battevano dei trans.
Dal finestrino della macchina disse loro che volevamo essere chiavati e gli fece vedere i soldi, quelli che ci eravamo guadagnati al Glory Hole.
Loro accettarono, ci indicarono uno spiazzo appartato dove dirigerci con la macchina.
Una volta lì uscimmo e ci spogliammo.
Una volta nudi i trans ci vennero addosso.
Io e Luisa cominciammo a leccare e succhiare i loro splendidi cazzi, poi una volta arrapati per bene ci incularono.
Mentre venivo inculata mi masturbai per bene, vidi che anche Luisa godeva come una maiala sotto i colpi di quei trans.
Esausti e soddisfatti riprendemmo la strada di casa; Luisa mi disse che una volta arrivati ci sarebbe stato da accontentare i nostri padroni che ci stavano aspettando.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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